Definitivo l’obbligo di indicazione per i lattiero caseari

Sono trascorsi esattamente 180 giorni da quando i Ministri Martina e Calenda firmarono il provvedimento con il quale si sanciva l’obbligo di indicazione in etichetta della provenienza del latte utilizzato per la produzione di derivati e del luogo di trasformazione o lavorazione.

Questo consente di avere una maggiore consapevolezza per il consumatore di ciò che si sta acquistando e la possibilità di scegliere prodotti davvero italiani a tutela del Made in Italy. Trascorsi questi 180 giorni che si sono resi necessari per poter smaltire le scorte dei prodotti etichettati con la precedente normativa, da oggi sugli scaffali di negozi e supermercati, su qualsiasi confezione di latte e derivati, yogurt, formaggi, latte, di qualsiasi origine animale sia, di mucca, di pecora, capra, bufala o altro, si dovrà trovare l’indicazione del luogo di mungitura del latte e del luogo di lavorazione o trasformazione.

Qualora il luogo sia il medesimo è consentita l’unica indicazione “munto e lavorati in…”. Qualora le varie fasi si realizzino in più Paesi Ue si troverà la dicitura Lavorato/trasformato in Paesi UE e la stessa cosa nel caso fosse avvenuta la trasformazione in Paesi extra UE.

Con questo provvedimento si metterà fine al fenomeno di tanti prodotti spacciati per Made in Italy perché lavorati in Italia ma con latte proveniente da chissà dove. Una maggiore trasparenza, una possibilità in più per i consumatori per acquisti maggiormente consapevoli, una tutela per i produttori italiani spesso penalizzati da importazioni da altri Paesi per la trasformazione in prodotti “italiani”.

Pubblicato da Pamela Tela

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