Il Tetano, Una malattia quasi dimenticata

Il tetano è una malattia che, almeno nel nostro Paese, è fortunatamente quasi dimenticata. Il quasi è dovuto a fatti sporadici come anche riporta la recente cronaca, in cui l’allentamento dell’attenzione ha provocato casi che avrebbero potuto facilmente essere evitati se da parte della popolazione vi fosse stata un grado di responsabilità maggiore nella coerenza nella prevenzione.

Lo stesso non è in altre aree geografiche in cui il tetano continua a mietere vite in maniera assurda, non giustificabile poiché i mezzi per evitarla esistono a costi davvero esigui. Spesso, purtroppo, certi governi sono più sensibili  a spese su alcuni capitoli, come quelli militari, piuttosto che in temi di tutela della salute della propria popolazione.

Il tetano colpisce i muscoli e i nervi in un quadro patologico grave, pericoloso per il mantenimento della vita, quindi si tratta di una malattia ormai rara in Italia ma sempre insidiosa per le modalità con le quali è possibile contrarla. Basta una ferita, una discontinuità nella pelle per consentire l’ingresso ai batteri che ne sono responsabili. Si tratta dei batteri denominati Clostridium tetani, un batterio della famiglia dei clostridium che sono insidiosi in tutte le loro varie forme anche responsabili di altre patologie.

Questo particolare batterio si trova piuttosto comunemente nel terreno e, dopo essere penetrati nell’organismo, sono in grado di produrre delle tossine di carattere neurotossiche, chiamate tetanotossine, capaci di provocare spasmo muscolari. Attraverso la circolazione sanguigna la tossina si può diffondere in tutti i distretti corporei interferendo con la normale attività nervosa di tutto il corpo. L’effetto si traduce in una situazione di spasmi muscolari generalizzata, compreso lo spasmo di muscoli con funzione vitale.

I segnali del tetano

Le persone che contraggono questa grave malattia riscontrano nella quasi totalità dei casi sintomi caratteristici che, insieme, forniscono al medico lo strumento per una diagnosi piuttosto sicura che poi sarà confermata da analisi specifiche che dimostreranno la presenza del batterio responsabile de tetano. Tra i sintomi principali, la rigidità della mascella con l’impossibilità di aprire la bocca e di deglutire cui seguono difficoltà respiratorie per contrattura dei muscoli respiratori, rigidità generalizzata con contratture muscolari e infine arresto cardiocircolatorio. Nel 10% dei casi la morte sopravviene per paralisi respiratoria. Da molto tempo in Italia e negli altri Paesi Europei è in atto l’obbligo di vaccinazione contro il tetano e questo ha consentito quasi l’azzeramento della presenza di questa malattia ma bisogna riscontrare una certa disattenzione rispetto alla sottoposizione ai richiami periodici.

Dopo l’esecuzione della vaccinazione, infatti, è necessario sottoporsi al richiamo almeno ogni 10 anni, con il rischio, in caso contrario, che le difese immunitarie rispetto al tetano vengano a ridursi a livelli insufficienti a far fronte al contatto con tali batteri.

Il tetano si può contrarre più facilmente attraverso il contatto della cute non integra con i batteri che si possono trovare anche in forma di spora, quindi in forma inattiva nel terreno, in residui fecali di animali eccetera, che può sopravvivere anche in forma silente per oltre 40 anni nel mezzo di trasmissione per ridestarsi e rendersi patologico una volta penetrato nell’organismo ospite. Le spore si ritrasformano in batterio attivo nell’organismo e producono una neurotossina, la tripanosomiasi, in maniera tale da paralizzare muscoli bloccando i segnali nervosi che li comandano. Talvolta gli spasmi muscolari sono talmente forti, intensi, da provocare anche lacerazioni muscolari e persino lesioni ossee alla colonna vertebrale.

Attenzione, quindi, a non esporre ferite a sporcizia, oggetti contaminati da feci e saliva m anche alle ferite causate da chiodi o altri oggetti pungenti che possono essere entrati in contatto con sporcizia. Poiché il batterio del tetano si trova facilmente nel terreno, occorre essere attenti al contatto con tale elemento, ad esempio nei lavori agricoli o di semplice giardinaggio. L’incubazione è molto variabile, tra 1 giorno a diversi mesi ma più tipicamente è di due-tre settimane e si evidenzia con Cefalea, spasmi della mascella e irrigidimento mu8scolare generalizzato e progressivo; oltre a questo si presentano anche aumento della pressione e dal ritmo cardiaco, convulsioni, febbre, sudorazione e difficoltà a deglutire.  Il tetano richiede sempre il ricovero ospedaliero ma soprattutto in via preventiva la comune vaccinazione cui devono seguire i richiami almeno decennali.